Valle dell’Orfento: cosa vedere?

Valle dell’Orfento: cosa vedere?

C’è un luogo nel Parco Nazionale della Maiella dove la natura si concede il lusso di permanere aspra, a tratti impenetrabile. Dove l’uomo è riuscito ad introdursi con enormi difficoltà, e solo per installarvi romitaggi e luoghi di preghiera rupestri isolati dal resto del mondo. E’ una valle solcata da un fiume lungo appena 16 kilometri, che con l’apporto delle abbondanti precipitazioni nevose dell’Appennino abruzzese ha scavato stretti e profondi canyon nella nuda roccia, circondati da una vegetazione fitta e rigogliosa. Stiamo parlando della Valle dell’Orfento, un’area naturale protetta che abbraccia il borgo termale di Caramanico, riposante stazione di villeggiatura celebre per le sue acque sulfuree. Ancora oggi gli impervi sentieri che conducono agli eremi di Sant’Onofrio e San Giovanni, dove il Papa eremita Celestino V (quello del gran rifiuto dantesco) si ritirò per quasi nove anni, sono accessibili solo agli escursionisti più esperti ed allenati. Ma la parte più suggestiva della riserva, quella che costeggia il limpido ed il gorgogliante ruscello in procinto di addentrarsi verso le ardite scarpate rocciose, è fruibile a tutti, e può essere percorso gratuitamente in autonomia (è necessario però, per ragioni di sicurezza, comunicare la propria presenza al comune di Caramanico online o direttamente al centro accoglienza), oppure a pagamento con delle guide del parco o gli amici di Majellando. E’il percorso che prende il nome di “Sentiero delle Scalelle“. Vediamo come arrivarci e come orientarsi nella Valle dell’Orfento.

Valle dell'Orfento

L’abitato di Caramanico Terme ha una planimetria un po’arzigogolata per via di un tunnel stradale (spesso chiuso per lavori) che sottopassa il centro storico. Per arrivare facilmente all’ingresso, impostate sul navigatore il bar “La sorgente“: è da qui che entrerete e vi imbatterete nel centro accoglienza, dove poter acquistare una mappa del parco (consigliata solo se avete intenzione di percorrere i sentieri per escursionisti esperti) o prenotare una guida. Superato il cancello verde, voltando a sinistra vi ritroverete al principio del sentiero delle Scalelle, caratterizzato dalla sigla B6. La prima parte è caratterizzata da una discesa abbastanza ripida e dissestata, (gli scarponcini da trekking con la suola scolpita antiscivolo non sono raccomandati, ma de facto obbligatori – clicca qui per un modello dall’ottimo rapporto qualità-prezzo) necessaria per scendere fino al greto del fiume, che naturalmente occupa la parte più bassa della valle. Guardando sulla sinistra potrete ammirare la brulla parete rocciosa di Decontra che si tuffa quasi verticalmente sul letto dell’Orfento. Dopo una decisa curva a destra, arriverete ad un bivio mal segnalato; di fronte a voi c’è un’imponente bancata rocciosa erosa dall’acqua particolarmente fotogenica, ma è a sinistra che bisogna procedere, continuando per una scalinata abbastanza malridotta che vi condurrà lungo il corso del fiume, annunciato da un crepitio sempre più intenso.

Valle dell'Orfento

Nella Valle dell’Orfento la natura regala colori degni di un quadro impressionista, con mille sfumature di azzurro e di verde esaltate dai giochi di luce tipici del sottobosco. Viene voglia di scattare foto quasi ad ogni angolo, ma è dai ponticelli in legno che lo scenario dà il meglio di sè, con il fiume gorgogliante che descrive anse sinuose tra le rocce e la vegetazione. Man mano che si avanza verso la confluenza con l’Orta, le marmitte di pietra si fanno più imponenti, nascondendo la volta del cielo. D’estate, la frescura balsamica nei punti più ombreggiati è inarrivabile. Superata una serie di passarelle, ci si imbatte in un tratto un po’accidentato dove la vegetazione idrofila affiorante rende il cammino un po’difficoltoso. Non ci saranno problemi se calzerete scarpe impermeabili, ed alla fine giungerete nella radura più frequentata, dove un enorme macigno sembra quasi sbarrare il corso del fiume. Una cascata di una trentina di metri regala un’altra vista scenografica, purtroppo difficile da fotografare per via di alcuni alberi che ne coprono la visuale. Superato un piccolo balzello dal quale il canyon assume un aspetto maestoso, comincia la parte finale del sentiero, quella più faticosa: è necessario purtroppo salire verso il ponte ad arco di Caramanico, che dal fondovalle svetta arditissimo ottanta metri più in alto. La salita a scalinate sconnesse è abbastanza ripida, e va percorsa con calma per non consumare energie. Una volta sul ponte (il panorama non è purtroppo spettacolare), una passeggiata in leggera salita di un kilometro e mezzo tra gli alberghi termali di Caramanico vi ricondurrà al punto di partenza.

Cascate

Il sito ufficiale e le mappe del parco segnalano il Sentiero delle Scalelle come adatto a tutti, bambini e cani al guinzaglio compresi. In realtà le cose non stanno proprio così: non mi sento di consigliare la percorrenza a persone anziane o debilitate, donne in gravidanza ed infanti troppo piccoli, dal momento che in alcuni passaggi bisogna utilizzare anche le mani per avere appoggio. Inoltre, come già detto, un abbigliamento tecnico (in particolare le scarpe) è fortemente consigliato per il terreno accidentato e, in alcuni casi, inzuppato. Ad ogni modo, un’escursione nella Valle dell’Orfento è assolutamente raccomandata a tutti gli amanti della natura che ne sanno apprezzare la sua dominanza, a chi vuole trovare riparo dalla calura estiva e a chi vuole fuggire dall’inquinamento atmosferico ed acustico delle grandi città. L’ideale dove trovare qualche ora per se stessi. E, sulla via del ritorno, non dimenticate di acquistare le tipiche scamorze abruzzesi o il rinomato pecorino al Caseificio Del Mastro a Sant’Eufemia a Maiella: i migliori ristoranti abruzzesi specificano che la loro scamorza alla brace viene proprio da lì, come un attestato di prestigio!

Ponte

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