Carniola, la valle delle meraviglie tra Tarvisio e il Lago di Bled

Carniola, la valle delle meraviglie tra Tarvisio e il Lago di Bled

Ad un appassionato di viaggi il toponimo “Carniola” probabilmente non dirà niente. Ma se gli parlerai della Valle della Sava Dolina, e in particolare della strada che da Tarvisio conduce al Lago di Bled, ricorderà immediatamente un paesaggio dominato da una natura verdeggiante solcato da ruscelli e laghi cristallini. Siamo nella regione delle Caravanche, lì dove Italia, Austria e Slovenia si toccano in una sorta di triangolo nel quale spesso non ti accorgi di passare da una nazione all’altra (anche perché tutte ricadenti nell’area Schengen e quindi senza nessuna barriera ad ostacolare la circolazione). Se la Carinzia è una delle regioni più sottovalutate d’Austria, la Slovenia, grazie ad un’eccellente promozione territoriale da parte dell’ente del turismo, si sta prepotentemente affermando come una delle mete predilette dagli amanti della natura, per il suo stile di vita pacioso, la ricchezza paesaggistica, la sicurezza e la sostenibilità. Tarvisio, avamposto orientale della Carnia italiana, è il punto di partenza per esplorare la Carniola, le cui bellezze si sviluppano lungo un percorso quasi sequenziale fino al Lago di Bled, la destinazione turistica slovena più conosciuta al mondo. Pensate che nel 2017 il presidente Trump, condotto a Bled dalla moglie slovena Melania, si innamorò follemente di quei luoghi a tal punto da proferire, in uno dei suoi istrionici deliri di onnipotenza, un’offerta per acquistare lago e dintorni e tenerseli tutti per sé…

Fusine

Prima di oltrepassare il confine, meritano una doverosa deviazione i Laghi di Fusine, due bacini glaciali situati a poca distanza l’un l’altro e considerati tra i più begli esempi di lago alpino. Il Lago Inferiore è forse il più bello dei due: più grande e profondo, dalle acque smeraldine, è circondato da un bosco di conifere di un intenso verde cupo e sovrastato dal massiccio roccioso del Mangart. Il Lago Superiore ha caratteristiche più palustri, e la vegetazione a foglie caduciformi trasforma l’ambiente in un quadro impressionistico. Entrambi meritano una lunga sosta fotografica. Subito dopo il confine, in località Ratece, sulla destra ci sono un anonimo parcheggio ed una casetta cantoniera in legno dal tetto spiovente, recentemente adibita a ristorante. Accanto a lei, senza nessuna segnalazione, c’è un sentiero che si inoltra nel bosco; basta percorrerlo per circa 300-400 metri per ritrovarsi in un piccolo angolo di paradiso, ovvero la Riserva Naturale di Zelenci. E’ da questo minuscolo laghetto che nasce la Sava, uno dei fiumi più lunghi della ex Jugoslavia. Nelle giornate soleggiate di marzo, questo posto dà il meglio di sé: il ghiaccio sulla superficie si scioglie, ma tutt’intorno il paesaggio resta coperto dalla neve: i colori che questo laghetto può regalare sembrano qualcosa di innaturale. Ma non si tratta di filtri Instagram o Photoshop: è solo la maestosa bellezza della natura non violentata dall’uomo.

Zelenci

Poco più avanti, si giunge nel villaggio di Kranjska Gora, celebre per il suo casinò e le gare di Coppa del Mondo di sci alpino. Da qui origina la strada che, valicando il Passo Vrsic (o della Moistrocca) a 1.611 metri d’altitudine, conduce nella Valle dell’Isonzo. E’ sufficiente imboccare questa strada per ritrovarsi, dopo poco più di un kilometro, al cospetto del Lago Jasna; rispetto ai laghi precedenti, non solo siamo di fronte a un bacino artificiale creato per generare energia idroelettrica, ma anche in ambiente molto più turisticizzato, come dimostrano i tanti ristoranti ed hotel situati nei dintorni e l’enorme parcheggio, che in estate è sempre strapieno. Nonostante questi deterrenti, il lago è perfettamente incastonato nel circostante scenario naturale, e nelle giornate limpide è possibile ammirare tutte e tre le cime del Triglav che svettano su tutta la nazione. Prima di andare via, impossibile non fermarsi presso il vicino ponte sul ruscello Pisnica, che, prima di confluire nella Sava, scorre cristallino ed impetuoso verso il centro del paese. Procedendo verso Bled, la strada è un susseguirsi di ponti e ponticelli sul re dei fiumi sloveni, che in questo tratto scorre sinuoso con le acque limpide e chiare circondate da un ampio letto di ghiaie. Giunti a Mojstrana, è necessaria un’altra deviazione verso i monti per raggiungere la cascata di Peričnik, che con i suoi 52 metri è una delle più alte della Slovenia. Per quanto il suo getto non sia così scenografico, è impossibile non provare l’ebbrezza di attraversarla e andarle dietro per ammirarla da un’altra prospettiva. D’inverno poi la cascata gela, generando spettacolari sculture di ghiaccioli che pendono dalla roccia.

Jasna

La città industriale di Jesenice non ha molto da offrire, ed è qui che comincia l’autostrada diretta a Lubiana. L’uscita di Lesce, la numero tre, è quella da imboccare per raggiungere il Lago di Bled. Prima però di giungere sul lungolago per una passeggiata lungo il perimetro, c’è un’altra deviazione da effettuare, magari in una giornata più tranquilla, per visitare le Gole di Vintgar: una suggestiva escursione, adatta a tutti, lungo un canyon scavato dal fiume Radovna che culmina in una vertiginosa cascata, regalando atmosfere da Tomb Raider. Ma in ogni caso, la valle tra Tarvisio e il Lago di Bled riserva sorprese continue, e non vi sarà difficile scoprire piccole gemme non segnalate sulle guide dove trovare un rifugio tutto per voi.

Vintgar

You must be logged in to post a comment.